Un aspetto
importante dell' analisi è la descrizione. L' avere modelli
con cui confrontare un fenomeno agevola una buona descrizione,
base a sua volta di una adeguata spiegazione giacchè questi
modelli permettono di vedere l' evoluzione temporale degli oggetti
sonori nei campi di azione dei diversi parametri.
Secondo Molino (Nattiez: "Musicologia Generale e Semiologia")
"al livello più
alto del cambiamento stilistico possiamo vedere la storia della
musica occidentale come la differenziazione successiva dei parametri,
l' autonomia cresecente e l' eventuale sintaticizzazione dei parametri
così differenziati".
Possiamo allora postulare la necessità
di una codificazione in tutti i parametri, soprattutto in quelli
che, essendo subordinati prima, hanno assunto gradualmente un
ruolo importante nella generazione della forma come il timbro
o la trama sonora. Manca una terminologia adeguata per la descrizione
di molta musica e questo implica una mancanza concettuale. Inoltre
non dobbiamo pretendere che l' analisi si esaurisca nella spiegazione
del porcesso compositivo: sono campi affini, che si incrociano,
ma non sono la stessa cosa.
Codificare vuol dire stabilire categorie o tipologie all' interno
di una variabile secondo la sua natura quantitativa o qualitativa
e implica di conseguenza la riduzione della ricchezza fenomenica
degli eventi ad un numero ristretto. In questo articolo ci occuperemo
di due codificazione dell' altezza, l' una appartenente ad Allen
Forte, l' altra a
Francisco Kropfl.
Analisi insiemistica: deriva dalla teoria matematica
degli insiemi di Georg Cantor:
stabilito un certo insieme e gli elementi che ne fanno parte è
possibile determinare relazioni fra insiemi. L' applicazione della
teoria degli insiemi alla musica seriale si basa sulla nozione
di "insieme ordinato" mentre la nozione di "insieme
non ordinato" è la base per l' analisi di composizioni
atonali non seriali. In questo ultimo senso il contributo più
importante è stato dato da Allen Forte che ha codificado
tutte le strutture possibili in insiemi da 3 a 9 elementi... E'
chiaro adesso che questa tecnica, riducendo tutte le possibilità
a un n° limitato di categorie, elabora poi modi operativi
per costruire reti di relazioni che permettano di collegare gli
eventi verso punti di riferimento precisi. Dal punto di vista
metodologico è coerente, nel senso dell' applicazione rigorosa
dei principi generali su cui è basata.
Analisi gestaltica: uno dei fondamenti teorici
di questa metodologia sviluppata da Francisco Kropfl, è
quello tratto dai principi derivati dallo studio della percezione,
stabiliti dagli psicologi della Gestalt. Questa metodologia comprende
una parte dedicata all' analisi ritmica, un' altra dedicata all'
altezza (musica non seriale), una tipologia di trame sonore e
la sua evoluzione storica, tutte queste rette dagli stessi principi
generali e divise in due approcci analitici: uno sintattico-tematico
e l' altro fenomenico...
Dopo questa sintesi è chiaro il vantaggio che hanno queste
codificazioni. Lavorare senza una codificazione implica l' esplorazione
del materiale di volta in volta e d' altra parte molti risultati
teorici si perdono, se non vengono sistematizzati.
Si può dedurre da questa esposizione, che ci sono molti
punti in comune tra questi due approcci. Le due metodologie partono
da una codificazione delle strutture in moda tale da potere restringere
il numero delle possibilità. Le due metodologie passano
quindi ad uno studio delle proprietà delle categorie per
scoprire affinità e differenze e arrivare a regole di combinazioni
sistematizzate che permettano il riferimento a entità più
complesse che possano garantire una logica costruttiva e analitica.
Ma ci sono anche delle differenze. Per Forte le strutture sono
aggregati di elementi e il suo studio è fatto da un punto
di vista logico-matematico. Per Kropfl invece, sono forme gestaltiche
e il suo studio è centrato negli aspetti qualitativi e
percettivi...
In Forte è acennata l' importanza degli altri parametri
nella determinazione di unità musicali come oggetti analitici
ma questo aspetto non è sviluppato in modo sistematico.
A questo punto bisogna sottolineare l' utilità dell' approccio
di Kropfl nel sistematizzare modi operativi che di solito vengono
lasciati all' intuizione e all' esperienza, non soltanto dal punto
di vista dell' altezza ma anche dal punto di vista della interazione
fra i parametri. Questo aggiunge il vantaggio di potere considerare
fenomeni assai diversi nell' ambito di una teoria unica: ad esempio
il caso in cui il suono è "portatore" del discorso
e il caso in cui non c'è separazione fra struttura e materia.
La natura diversa di questi approcci non comporta un rapporto
di esclusione fra di loro ma di complementarità. Quella
di Forte è utile nell' indagine di dati di natura quantitativa
in modo veloce ed efficace mentre quella di Kropfl è utile
nel "come" manipolare le strutture qualitativamente.
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