Barcelona, n.1, 1998

INDICE: Micromodos, por Marcela Pavia
Micromodi La struttura della musica atonale: due approcci

(tradotto dallo spagnolo)

Un aspetto importante dell' analisi è la descrizione. L' avere modelli con cui confrontare un fenomeno agevola una buona descrizione, base a sua volta di una adeguata spiegazione giacchè questi modelli permettono di vedere l' evoluzione temporale degli oggetti sonori nei campi di azione dei diversi parametri.

Secondo Molino (Nattiez: "Musicologia Generale e Semiologia")

"al livello più alto del cambiamento stilistico possiamo vedere la storia della musica occidentale come la differenziazione successiva dei parametri, l' autonomia cresecente e l' eventuale sintaticizzazione dei parametri così differenziati".

Possiamo allora postulare la necessità di una codificazione in tutti i parametri, soprattutto in quelli che, essendo subordinati prima, hanno assunto gradualmente un ruolo importante nella generazione della forma come il timbro o la trama sonora. Manca una terminologia adeguata per la descrizione di molta musica e questo implica una mancanza concettuale. Inoltre non dobbiamo pretendere che l' analisi si esaurisca nella spiegazione del porcesso compositivo: sono campi affini, che si incrociano, ma non sono la stessa cosa.

Codificare vuol dire stabilire categorie o tipologie all' interno di una variabile secondo la sua natura quantitativa o qualitativa e implica di conseguenza la riduzione della ricchezza fenomenica degli eventi ad un numero ristretto. In questo articolo ci occuperemo di due codificazione dell' altezza, l' una appartenente ad Allen Forte, l' altra a Francisco Kropfl.

Analisi insiemistica: deriva dalla teoria matematica degli insiemi di Georg Cantor: stabilito un certo insieme e gli elementi che ne fanno parte è possibile determinare relazioni fra insiemi. L' applicazione della teoria degli insiemi alla musica seriale si basa sulla nozione di "insieme ordinato" mentre la nozione di "insieme non ordinato" è la base per l' analisi di composizioni atonali non seriali. In questo ultimo senso il contributo più importante è stato dato da Allen Forte che ha codificado tutte le strutture possibili in insiemi da 3 a 9 elementi... E' chiaro adesso che questa tecnica, riducendo tutte le possibilità a un n° limitato di categorie, elabora poi modi operativi per costruire reti di relazioni che permettano di collegare gli eventi verso punti di riferimento precisi. Dal punto di vista metodologico è coerente, nel senso dell' applicazione rigorosa dei principi generali su cui è basata.

Analisi gestaltica: uno dei fondamenti teorici di questa metodologia sviluppata da Francisco Kropfl, è quello tratto dai principi derivati dallo studio della percezione, stabiliti dagli psicologi della Gestalt. Questa metodologia comprende una parte dedicata all' analisi ritmica, un' altra dedicata all' altezza (musica non seriale), una tipologia di trame sonore e la sua evoluzione storica, tutte queste rette dagli stessi principi generali e divise in due approcci analitici: uno sintattico-tematico e l' altro fenomenico...
Dopo questa sintesi è chiaro il vantaggio che hanno queste codificazioni. Lavorare senza una codificazione implica l' esplorazione del materiale di volta in volta e d' altra parte molti risultati teorici si perdono, se non vengono sistematizzati.

Si può dedurre da questa esposizione, che ci sono molti punti in comune tra questi due approcci. Le due metodologie partono da una codificazione delle strutture in moda tale da potere restringere il numero delle possibilità. Le due metodologie passano quindi ad uno studio delle proprietà delle categorie per scoprire affinità e differenze e arrivare a regole di combinazioni sistematizzate che permettano il riferimento a entità più complesse che possano garantire una logica costruttiva e analitica.

Ma ci sono anche delle differenze. Per Forte le strutture sono aggregati di elementi e il suo studio è fatto da un punto di vista logico-matematico. Per Kropfl invece, sono forme gestaltiche e il suo studio è centrato negli aspetti qualitativi e percettivi...
In Forte è acennata l' importanza degli altri parametri nella determinazione di unità musicali come oggetti analitici ma questo aspetto non è sviluppato in modo sistematico. A questo punto bisogna sottolineare l' utilità dell' approccio di Kropfl nel sistematizzare modi operativi che di solito vengono lasciati all' intuizione e all' esperienza, non soltanto dal punto di vista dell' altezza ma anche dal punto di vista della interazione fra i parametri. Questo aggiunge il vantaggio di potere considerare fenomeni assai diversi nell' ambito di una teoria unica: ad esempio il caso in cui il suono è "portatore" del discorso e il caso in cui non c'è separazione fra struttura e materia.

La natura diversa di questi approcci non comporta un rapporto di esclusione fra di loro ma di complementarità. Quella di Forte è utile nell' indagine di dati di natura quantitativa in modo veloce ed efficace mentre quella di Kropfl è utile nel "come" manipolare le strutture qualitativamente.



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